La storia della Casa Madre di Nizza Monferrato delle Figlie di Maria Ausiliatrice. In particolar modo dal periodo dell'arrivo delle FMA 1878 fino allo spostamento della sede della Casa generalizia a Torino (1929)
Ghetto ebraico
Ghetto ebraico. Piazza Dante, 37
La comunità ebraica di Nizza Monferrato è attestata tra il XXVI secolo e la metà del XX secolo. La presenza di ebrei nella cittadina è documentata fin dal 1539 con l'arrivo di una prima famiglia, alla quale presto se ne aggiungono altre provenienti da Asti, Casale Monferrato, Moncalvo e Livorno. Nel 1723, con l'istituzione del ghetto, i 79 ebrei allora residenti a Nizza sono costretti a trasferirsi nelle case della contrada detta dell'Ospedale, attuale via Massimo d'Azeglio, dove i loro discendenti rimangono fino all'emancipazione, avvenuta nel 1848. Alla comunità ebraica è legato un episodio del 1879, che vede coinvolta in prima persona la congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, appena giunta a Nizza Monferrato. Una giovane ebrea, amica delle prime due ragazze nicesi che diverranno Figlie di Maria Ausiliatrice, desidera convertirsi al cristianesimo, ma dopo alcune traversie ed episodi spiacevoli i parenti la riconducono in famiglia. La notizia fa molto scalpore anche sulle pagine dei giornali. Tale spiacevole episodio porta però alla ribalta dell’opinione pubblica il lavoro educativo di Don Giovanni Bosco e delle prime suore, offrendo l’occasione della diffusione dell’opera a Nizza Monferrato: da quel momento, infatti, aumentarono le iscrizioni al collegio.